Articoli

Dopamina e motivazione

Nel video di Another Brain dedicato alla motivazione (che trovate qui sotto) abbiamo visto che ne esistono due tipi (strumentale e intrinseca) e perché saperlo ci aiuta a scegliere anche un approccio su cosa e come imparare di specifico.
Uno dei componenti biologici che alimenta la motivazione è la dopamina.
Ma che cosa è esattamente? Intanto diamo la definizione della categoria a cui appartiene, ovvero neurotrasmettitore.
Molto semplicemente, un neurotrasmettitore è un "messaggero" chimico che consente la comunicazione tra le cellule nervose e ne cambia il comportamento, ad esempio attivandole o inibendole.
Nel caso della dopamina, essa svolge molte funzioni, tra cui la regolazione dell'umore, della gratificazione e, ovviamente, anche della motivazione.
Il concetto più importante da capire del suo funzionamento è che opera su due livelli, uno base e uno di picco e le nostre sensazioni piacevoli dipendono dall'incremento momentaneo del livello di picco, la cui conseguenza, però, è anche l'abbassamento della soglia base.
Ecco perché rifare una cosa che ci dà piacere una seconda volta non dà lo stesso effetto della prima, proprio perché il livello base si è abbassato e l'effetto è quindi meno potente.
Questo è, di fatto, anche il meccanismo che crea una dipendenza.
Per esempio il cioccolato provoca un aumento sostanziale ma transitorio della dopamina, con un aumento medio di 1,5 volte rispetto al livello di base mentre ci sono droghe, il cui scopo è di creare proprio la dipendenza, che possono farla aumentare di ben 10 volte.
f333a8a4-95bb-11ed-bd06-796b665f71e8%2F1675359774473-19201080+%2834%29.png
Ma come si adatta tutto questo rispetto alla motivazione e, quindi, all'apprendimento?
Vi racconto un esperimento condotto presso l'Università di Stanford.
Un gruppo di bambini di scuola materna ed elementare disegnavano per il puro piacere di farlo.
I ricercatori hanno iniziato a dare loro una ricompensa per questa attività, una stella d'oro, a riconoscimento dei loro risultati, per gratificarli.
Quando hanno smesso di dare questo riconoscimento, i bambini hanno avuto una tendenza molto inferiore a disegnare da soli.
Cosa è cambiato?
Proprio per come funziona la dopamina, se abbiamo delle ricompense per qualcosa, tendiamo ad associare un minor piacere all'attività vera e propria, oltre al fatto che il "potere" della ricompensa tenderà a decrescere.
In altre parole una motivazione intrinseca (il piacere di disegnare) è diventata strumentale (le stelline) e questo ha portato il minor ingaggio successivo.
f333a8a4-95bb-11ed-bd06-796b665f71e8%2F1675359865991-19201080+%2835%29.png
Piccola parentesi: pensate a questo comportamento traslato in ambito lavorativo e inizierete a capire come un certo approccio basato solo su benefit (le stelline), seppur così diffuso, sia biologicamente non corretto.
Ma torniamo a noi.
Se abbiamo visto che imparare qualcosa, per il gusto di farlo, spinti da una motivazione intrinseca, è molto efficace, almeno fino a che perdura, cosa fare invece quando siamo spinti da una motivazione strumentale?
Il segreto è traslare la motivazione intorno al processo stesso di imparare piuttosto che ai risultati.
Certo non è semplice, ma quando ci impegniamo duramente, possiamo avere soddisfazione da questo fatto e associare quindi un rilascio di dopamina all'attrito e alle sfide che affrontiamo.
Con il tempo, creando una abitudine, questo può rendere l'idea dello sforzo stesso piacevole e gratificante, anche quando non c'è una ricompensa finale in vista o la ricompensa non ci interessa più di tanto.
Imparare è come un viaggio, molto spesso conta più il cammino che la destinazione, perché è l'atto di compierlo che ci fa raggiungere qualcosa di importante e di più ampio.
Pensateci la prossima volta che avrete qualcosa da imparare "per forza" e mettetevi nell'ottica di apprezzare il fatto che lo stiate facendo.
Vedrete che le cose cambieranno e la volta successiva sarà un filo più facile farlo...
Happy learning!
Antonello
Made on
Tilda