Sono sempre stato un avido lettore, anche se ho cambiato negli anni il mio approccio alla lettura.
Da una quantità elevata di opere lette, magari superficialmente, ho abbracciato una scelta diversa, leggendo meno libri ma in maniera ben più approfondita, durante la quale catturo i concetti per me più importanti e li salvo nel mio Another Brain digitale.
Questo cambiamento ha avuto un impatto profondo sulla mia percezione dei libri e dell'intero processo di apprendimento, perché ho compreso con chiarezza che l'importanza non risiede nel numero di libri letti ma in quanto essi ci cambiano e ci permettono di crescere.
Annovero questo "shift" tra i fattori più rilevanti nel mio percorso di crescita personale e professionale.
Tuttavia, preso dalla costante volontà di imparare concetti e materie nuove, mi sono reso conto di aver progressivamente trascurato la lettura di un'altra tipologia di libri, quelli di narrativa, privilegiando invece opere divulgative e informative.
Sono sempre più consapevole del fatto che sia stato un errore, perché non esiste solo la crescita legata a concetti e informazioni.
La narrativa ci dona l'opportunità di esplorare mondi diversi, attraverso altri punti di vista, arricchendo la nostra empatia e ponendoci in situazioni che altrimenti non conosceremmo mai.
Se siete un po' come me, magari state seguendo lo stesso comportamento ed è per questo che mi fa piacere condividere questa riflessione.
E quale periodo migliore dell'estate per fare una pausa da questa abitudine e concedersi invece un bel libro di narrativa, magari proprio quel titolo che si voleva leggere da tanto ma si è sempre rinviato perché c'era, ogni volta, qualcosa di nuovo da studiare?
Sono sicuro che sarà una esperienza arricchente non solo per quello che leggeremo ma perché ci ricorderà che anche il nostro spirito, oltre il nostro cervello, ha bisogno di nutrimento e che vivere una storia, attraverso la lettura, è una delle azioni più belle che possiamo fare come persone.