Gli ultimi tre episodi sono stati dedicati a come prendere appunti da varie fonti, cominciando dai libri, per poi passare a web, audio e video.
Abbiamo visto strumenti e best practice per catturare un concetto, trasformarlo in una nota che poi diventa un tassello di conoscenza, da fare crescere ed evolvere nel tempo.
Ma quali sono le caratteristiche che uno sistema PKMS, dedito proprio al salvataggio e all'utilizzo di questa conoscenza, dovrebbe avere?
Tiago Forte, il creatore del concetto di Second Brain ed uno dei massimi esperti del settore della gestione della conoscenza, ne elenca otto.
Vediamole insieme:
1) Universalità
La possibilità di gestire qualsiasi tipo di informazione, da qualsiasi fonte.
2) Flessibilità
La capacità di evolversi e adattarsi alla situazione, esigenze e contesti personali in essere, per lavorare su qualsiasi progetto o attività.
3) Semplicità
Il suo utilizzo semplifica le cose e lo sforzo di gestione è ridotto al minimo.
4) Integrabilità
La possibilità di comunicare con altri sistemi o strumenti, in modo da creare un flusso di lavoro coerente, coordinato e continuativo.
5) Cross-platform
Non legato a nessun software specifico o formato proprietario e in grado di essere utilizzato nel tempo presente e futuro.
6) Orientamento al risultato
Utilizzabile per creare "deliverable" e risultati a partire dalle informazioni presenti.
7) Modularità
Poter attivare o disattivare nuove funzionalità, in base alle esigenze del momento.
8) Opportunistico
Poter anche accedere a differenti livelli di dettaglio per passare da una visione di insieme ad una di dettaglio e viceversa.
Qualunque sia l'insieme di strumenti, best practice e azioni che stai usando per gestire la tua conoscenza, rifletti su quanti di queste caratteristiche siano supportate, perché solo così avrai sempre la consapevolezza di poter scegliere quello che, da una parte, si adatta alle tue esigenze e, dall'altra, ti supporterà non solo oggi ma anche in un futuro remoto.
Happy Learning!
Antonello
Abbiamo visto strumenti e best practice per catturare un concetto, trasformarlo in una nota che poi diventa un tassello di conoscenza, da fare crescere ed evolvere nel tempo.
Ma quali sono le caratteristiche che uno sistema PKMS, dedito proprio al salvataggio e all'utilizzo di questa conoscenza, dovrebbe avere?
Tiago Forte, il creatore del concetto di Second Brain ed uno dei massimi esperti del settore della gestione della conoscenza, ne elenca otto.
Vediamole insieme:
1) Universalità
La possibilità di gestire qualsiasi tipo di informazione, da qualsiasi fonte.
2) Flessibilità
La capacità di evolversi e adattarsi alla situazione, esigenze e contesti personali in essere, per lavorare su qualsiasi progetto o attività.
3) Semplicità
Il suo utilizzo semplifica le cose e lo sforzo di gestione è ridotto al minimo.
4) Integrabilità
La possibilità di comunicare con altri sistemi o strumenti, in modo da creare un flusso di lavoro coerente, coordinato e continuativo.
5) Cross-platform
Non legato a nessun software specifico o formato proprietario e in grado di essere utilizzato nel tempo presente e futuro.
6) Orientamento al risultato
Utilizzabile per creare "deliverable" e risultati a partire dalle informazioni presenti.
7) Modularità
Poter attivare o disattivare nuove funzionalità, in base alle esigenze del momento.
8) Opportunistico
Poter anche accedere a differenti livelli di dettaglio per passare da una visione di insieme ad una di dettaglio e viceversa.
Qualunque sia l'insieme di strumenti, best practice e azioni che stai usando per gestire la tua conoscenza, rifletti su quanti di queste caratteristiche siano supportate, perché solo così avrai sempre la consapevolezza di poter scegliere quello che, da una parte, si adatta alle tue esigenze e, dall'altra, ti supporterà non solo oggi ma anche in un futuro remoto.
Happy Learning!
Antonello
